Phantom: Covert Ops – Recensione

PC

Dietro le linee nemiche con Phantom Covert Ops, il gioco stealth più originale di sempre in ambito VR. Noi, il nostro kayak e tanta silenziosa tecnologia in una lunghissima notte.

Sviluppatore / Publisher: nDreams Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente
PEGI: 16 Disponibile su: PC VR su Oculus Rift, Rift S, Quest

Come ho più volte scritto, ci sono concept in grado di rendere estremamente realistiche le esperienze VR, quelle più complesse con movimento libero o, in alcuni casi, da posizione stazionaria ma con un particolare tocco all’azione, proprio come il gioco di nDreams. I sistemi di controllo in realtà virtuale sono in piena evoluzione – guanti, tute aptiche, pedane a basso attrito, oggi in studio anche per sedersi e sdraiarsi, magari per salire su un mezzo o cecchinare – ma sui miei visori per PC sono già passati titoli capaci di risolvere brillantemente il mancato tracciamento delle gambe: è d’obbligo citare Elite Dangerous, dove i controlli HOTAS sono riprodotti nel cockpit, mentre la gestione della nave è legata a schermate simil-olografiche che si attivano girando la testa, o anche le battaglie fra colossali robot del meno conosciuto Vox Machinae, che consente di azionare qualsiasi strumentazione dei mech con le mani virtuali riprodotte dai controller.




ci sono concept in grado di rendere estremamente realistiche le esperienze VR, proprio come il gioco di nDreams

Per non parlare della magistrale realizzazione di Lone Echo (e relativo multigiocatore), in cui l’assenza di gravità giustifica il movimento con propulsori direzionali e, cosa ancora più affascinante, la possibilità di afferrare le superfici per spingerci inerzialmente nello spazio. Nonostante idee e ambientazioni molto diverse, Phantom Covert Ops appartiene a quest’ultima scuola: ci troviamo nei panni di uno specialista in un’azione spionistica nel 1991, durante la burrascosa fine della Guerra Fredda, incaricato di procedere oltre le linee nemiche fra basi, depositi e installazioni di vario tipo facendo affidamento, almeno per avanzare, solo e unicamente su un kayak militare; quasi inutile precisare che il mezzo viene perfettamente gestito con verosimili movenze delle braccia per vogare, cambiare direzione (ottima, in ottica action stealth, l’opzione per ruotare velocemente di 90°) e spingersi di lato appoggiando i remi su strutture e margini dei corsi d’acqua, insinuati come il serpente conradiano fino al cuore del territorio ostile – o fino alla testa, per proseguire nella metafora di Cuore di Tenebra/Apocalypse Now. Phantom Covert Ops Recensione Phantom Covert Ops Oculus Rift Phantom Covert Ops Oculus Quest

ci troviamo nei panni di uno specialista in un’azione spionistica durante la burrascosa fine della Guerra Fredda, incaricato di procedere oltre le linee nemiche facendo affidamento, almeno per avanzare, solo e unicamente su un kayak militare

Chiaramente il nostro operativo è equipaggiato con tutte le migliori primizie stealth – pistola, fucile da cecchino e mitragliatori silenziati, binocolo con tecnologia satellitare per individuare nemici o elementi utili (possibili distrazioni e oggetti esplosivi, ad esempio), fiamma ossidrica, più avanti un arco e tanto altro ancora – ma le situazioni proposte coerentemente alla trama trovano il modo di variare l’azione passando per contromisure avversarie (tra cui camere di sicurezza blindate, battelli ed elicotteri di ronda), drammatici imprevisti e una calcolata scansione degli item di gioco. I difetti non mancano, condizionati da precise scelte o anche dalla stessa idea centrale, ma non sono così gravi da inficiare la sostanziale riuscita di Phantom Covert Ops: da un lato, alcune situazioni basilari inframezzano l’azione in modo fin troppo simile e frequente (i checkpoint più facili da superare, magari con qualche piccolo obiettivo secondario, o anche alcuni dispositivi “manuali”), mascherando in forme più o meno efficaci un certo riciclo di asset; dall’altro, su Rift S la progettazione parallela del gioco per Oculus Quest si fa un po’ sentire, soprattutto a livello poligonale, pur nel contesto di uno spettacolo visivo e sonoro generalmente ben orchestrato. Phantom Covert Ops Recensione Phantom Covert Ops Oculus Rift Phantom Covert Ops Oculus Quest

Il gioco si svolge in una lunga e pericolosissima notte nella vita di un addestratissimo operativo, tutto magistralmente in tempo reale

Nella valutazione finale, però, valgono molto di più la pazzesca atmosfera, le IA soddisfacenti benché non infallibili (come in altri titoli stealth, taluni elementi nascondono fin troppo bene la nostra presenza, in questo caso la vegetazione paludare), la notevole fisica della canoa e, in generale, di tutta l’ambientazione, accanto a una longevità ben misurata sia per la naturale ripetibilità delle 7 missioni (al primo giro 5 o 6 ore alla modalità consigliata, la seconda di 3), alla ricerca del punteggio “A” per silenziosità e/o vittime non necessarie, sia per la progressiva disponibilità di sfide divertenti da giocare e ben pensate. Un gioco non per forza imperdibile, a seconda dei gusti ludici, ma poco ci manca.

In breve: L’idea di questo action stealth VR in esclusiva Oculus è di quelle intriganti e davvero simulative – com’è stato in ambito sci-fi per Lone Echo – capaci di giustificare il “solo” tracciamento di testa e mani direttamente con la struttura del gioco e il suo contesto ambientale, dietro le linee nemiche con un kajack militare attrezzato per avanzare e colpire silenziosamente. Se giocato su Rift S risulta fin troppo evidente la progettazione parallela per Quest, soprattutto a livello poligonale, e chiaramente la varietà dell’azione si ferma a un certo punto, ma la grande atmosfera, il buon livello di sfida, l’intelligente scrittura della trama e una lunghezza ben pensata (una notte in tempo reale, nella sostanza) rendono Phantom Covert Ops un titolo VR comunque consigliatissimo.

Configurazione utilizzata: Ryzen 5 3600, 16 GB RAM, GeForce GTX 1080 Ti, SSD
Com’è, come gira: Tutto fluidissimo sulla configurazione utilizzata, a fronte di uno spettacolo che, al di là di una conta poligonale che tiene presente la progettazione parallela per quest, offre comunque uno spettacolo grafico di notevole livello e una grande capacità di generare la giusta cupa atmosfera.

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Pro

  • Passesca atmosfera, godibile spettacolo visivo.
  • Contestualizzazione action stealth geniale per la VR.
  • Intelligente introduzione progressiva degli elementi di gioco.
  • Buona trama in una notte senza stacchi, tutto in tempo reale.

Contro

  • Inevitabilmente la varietà arriva fino a un certo punto.
  • Progettazione parallela per Quest visibile su Rift S, soprattutto a livello poligonale.
8.6

Più che buono

Marietto è così dentro alla sci-fi che non riesce a trovare la strada per uscirne. Per lui i videogiochi sono proprio questo, una porta per accedere a un pezzo di fantascienza che si realizza qui e ora, senza aspettare la fine del mondo.

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